Il ceo Lettieri: possibile un’acquisizione. L’obiettivo è far crescere il fatturato del 25%. Poi l’Europa.
Nel giro di pochi anni è diventato uno dei principali attori in Italia del mercato della vigilanza armata e dei servizi fiduciari, grazie a una strategia di diversificazione del business e a un piano di crescita per vie esterne che ha permesso al gruppo di estendere la sua presenza geografica su tutto il territorio nazionale.
Oggi Cosmopol, l’azienda di Avellino che fa capo alla holding di partecipazioni Hcm, ha raggiunto un fatturato consolidato di 200 milioni di euro e dà lavoro a 4.400 addetti specializzati. «Anno dopo anno, siamo riusciti ad affrontare con successo le sfide di un mercato estremamente competitivo partendo dalla managerializzazione della governance, puntando sulla diversificazione del portafoglio clienti, per permetterci di essere resilienti ai cicli del mercato ed investendo tanto nelle risorse umane per ottenere, prima di tutto, una robusta crescita interna — spiega l’amministratore delegato Carlo Lettieri —.
I risultati ci hanno dato ragione e ci hanno consentito di disporre di importanti risorse finanziare che abbiamo utilizzato, in parallelo, per la crescita per linee esterne, completando 21 acquisizioni di aziende concorrenti».
Nata nel 1986, Cosmopol ha iniziato a presidiare il settore della vigilanza amata e dei servizi fiduciari in Campania. Il 2006 è l’anno dell’ingresso nel mercato del trasporto valori, attività caratterizzata da una maggiore specializzazionema ad alto valore aggiunto.Èin questo periodo che l’azienda mette a budget ingenti investimenti per la realizzazionedidue grandi caveau, adAvellino prima e a Lecce poi, per la contazione dei valori.
Nel 2013 prende il via l’espansione oltre i confiniregionali: la società in poco tempo, e sempre grazie a diverse operazioni di mercato, offre i suoi servizi prima in altre regioni del Sud Italia, quindi a Roma e infine nel Nord Italia.
Oggi Cosmopol è uno dei primi tre operatori nazionali del settore e può contare su un portafoglio di oltre 60 mila clienti. «Il 50% del giro d’affari arriva grazie a commesse da parte di grandi aziende pubbliche e private, il 25% spetta a migliaia di piccole e medie imprese e ai privati, il restante 25% lo raccogliamo con il trasporto e la custodia dei valori per conto di banche e altre istituzioni finanziarie».
L’obiettivo ora sono i 250 milioni di euro.
«Vogliamo continuare a crescere con la consapevolezza che esiste spazio per farlo e che non ci mancano le potenzialità. Oltre a consolidare i business che già presidiamo, stiamo valutando anche di rafforzarci nell’impiantistica ad alta specializzazione tecnologica e guardiamo con grande interesse anche la cyber security, un settore dove potremmo fare il nostro ingresso attraverso l’acquisizione di una realtà già affermata sul mercato».
Cosmopol non esclude in futuro di varcare i confini della penisola. «Se ci si presentasse qualche buona opportunità in Europa, la potremmo di certo cogliere – specifica Lettieri—.
Per finanziare il piano di sviluppo internazionale, ma anche una possibile aggregazione in Italia con un gruppo con una capitalizzazione analoga alla nostra, potremmo anche decidere di ricorrere al mercato.
Non escludiamo dunque la possibilità della quotazione in Borsa così come l’ingresso nel capitale di fondi di investimento seppur con quote di minoranza e se interessati a condividere l’orizzonte temporale di lungo periodo del nostro piano industriale»
Pagina 32 L’Ecomonia del Corriere della Sera del 21 maggio 2021